SIMES, il sogno della luce
“Da dove nasce IP System®? Da un sogno, da una visione. Ma soprattutto da una vocazione profonda e condivisa e dall’aver accettato una sfida complessa, non fermandosi al ‘non è possibile’ e al ‘non si può’, ma perseverando sulla strada dell’innovazione continua. Fino ad arrivare a riscrivere completamente le regole del gioco, abbattendo il confine tra esterno e interno e superando i preconcetti.”
Roberto Botti, General Manager di Simes S.p.A.
La natura
Nella storia di SIMES ci sono due elementi ricorrenti: la passione per la luce e la naturale tendenza ad innovare. Guardando i prodotti Simes tutti possono riconoscere la volontà di mettere la qualità della luce al centro della progettazione. La bellezza del lavoro si Simes non sta solo nel realizzare prodotti, ma in quello che questi permettono di illuminare: nelle possibilità che offrono di far nascere architettura direttamente con e dalla luce.
Il sogno
IP System® nasce da un sogno, da un’idea visionaria che Roberto Botti, General Manager di Simes S.p.A. ha avuto per tantissimi anni e che pian piano ha preso forma. In un certo senso si è trattato di strizzare l’occhio a cosa succede nel mercato dell’illuminazione per interni, dove da tempo le aziende offrono dei sistemi, i binari, su cui si possono inserire prodotti come faretti e luci spot di vario tipo. E da anni Roberto Botti si è chiesto non solo se fosse possibile, ma in che modo potesse essere realizzabile un sistema, un binario per esterni. E la risposta per più di trent’anni è sempre stata “no, non è possibile”.
La sfida
Una striscia in silicone luminosa. Ecco l’intuizione: la striscia in silicone è di fatto una guarnizione elettrificata. Con queste premesse, riuscendo a “catturare” elettricità in un punto qualsiasi della striscia, Simes ha avuto il nostro sistema stagno. L’ipotesi, la visione, era che questo sistema ad aghi, bucando il silicone, potesse catturare l’energia e trovarsi già avvolto dal silicone stesso, e quindi protetto dall’acqua. È cominciata una febbrile corsa al prototipo, fatto in modo davvero artigianale in soli tre giorni, con pezzi di graffette, resina e Loctite. Il primo test, andando a bucare la striscia in silicone e intercettando il circuito elettrico in rame, funzionò: c’era lidea.
Lo sviluppo
IP System® ha richiesto uno sforzo notevole: Simes ha dovuto ovviamente sviluppare il prodotto ma contestualmente affrontare una quantità innumerevole di problemi che si presentavano, dati dal fatto che il concetto era completamente nuovo e completamente nuova era pure l’idea alla sua base, ovvero catturare l’energia in maniera stagna attraverso una guarnizione in silicone elettrificata. Per la fase di sviluppo non si poteva quindi contare su punti di riferimento o su prassi storicizzate, ma solamente imparare dagli errori e su quelli costruire esperienza. La fase di messa a punto è stata accurata e febbrile, andando a definire ogni aspetto millimetrico e funzionale dei tanti componenti del sistema.
Simes è ripartita da zero tre volte, ogni volta correggendo, ampliando e modificando il progetto, superando i dettagli che non lo rendevano adeguato per il mercato e che ne permettessero la comprensione e l’utilizzo da parte dei clienti. Un problema riguardava il come poter inserire il prodotto nella striscia in silicone intercettando perfettamente le piste in rame sottostanti, evitando la naturale curvatura a cui gli aghi, molto sottili, sono sottoposti durante la fase di inserimento nel silicone.
La striscia elettrificata che è stata sviluppata per IP System® ha una doppia alimentazione, una dedicata alla striscia led, e una dedicata agli elementi plug-in aggiuntivi, il tutto in uno spazio inferiore al millimetro e mezzo. La precisione dell’inserimento degli aghi è una questione fondamentale risolta con un pettine-dima, che funge da guida per gli aghi e che installato sull’IP System® scivola e permette di individuare la zona preferita dove applicare un elemento plug-in: grazie ad esso gli aghi sono guidati nell’inserimento per poi essere agganciati alla struttura perfettamente. Alla fine del primo anno di sviluppo si è capito che se gli accessori plug-in installati sul binario non si fossero potuti rimuovere, spostare e reinserire, IP System® non avrebbe incontrato a fondo le aspettative del mercato.
Per consentire la rimozione e la successiva corretta reinstallazione del prodotto plug-in sul sistema, è stato sviluppato un “raddrizza aghi”, di fatto un piccolo capolavoro di tecnologia. L’accessorio è costituito da quattro piccoli componenti, funge da tappo di protezione e diventa un utensile che permette di raddrizzare gli aghi, riallineandoli, recuperando così la condizione ideale per inserirsi nella pista di silicone e colpendo perfettamente la striscia in rame. Un tappo multifunzionale che possiamo orgogliosamente definire un capolavoro di ingegneria.
Il successo dell'idea
IP System® è tecnicamente un prodotto IP54, quindi adatto agli esterni e a tutti gli ambienti umidi, come SPA, cantine vinicole, piscine coperte. Ma grazie al suo design, ai dettagli e alla sua funzionalità esso è impiegabile anche in contesti interni. È un sistema che così può dare continuità tra interni ed esterni, una perfetta cerniera che coordina l’illuminazione interna e termina in quella per esterni. IP System® offre controllo diversificato, grazie a due circuiti elettrici indipendenti e separati: il primo circuito illumina la sola striscia Led, generando una luce diffusa; il secondo permette di alimentare indipendentemente gli accessori installati: è possibile così controllare e dimmerare indipendentemente i due circuiti, ottenere la “luce giusta” dipende appunto in gran parte dalla capacità di controllo. Questo prodotto apre la strada a innumerevoli sviluppi, e alcuni sono già avvenuti, come il passaggio a possibili installazioni a incasso o sospensione oltre a quella di superficie originariamente prevista.
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