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La luce non è solo illuminazione

01/10/2019

Nell’intervista alla rivista Luce l’ingegnere e lighting designer Pietro Palladino, responsabile del progetto di illuminazione del Duomo di Milano, racconta il suo punto di vista sul lighting engineering oggi, dall’ideazione alla realizzazione di un progetto illuminotecnico. 
Da dove si parte per affrontare un progetto illuminotecnico? Per Palladino “Il progetto parte innanzitutto dalla conoscenza delle potenzialità della luce. Quando si vuole creare una specifica scena, dei pattern visivi ben definiti, si immagina mentalmente di creare alcune situazioni che possono generare emozioni o “feeling” particolari. Tutto ciò – spiega l’ingegnere - deve essere validato dalla sostenibilità”. 
Per affrontare il progetto illuminotecnico è quindi necessario analizzare il luogo e valutare le soluzioni sostenibili che prevedono l’uso appropriato di tecniche e di tecnologie. “Ma vale anche l’opposto" spiega: "senza un buon “concept” non può esistere una buona illuminazione. A volte, anche definendo buon “concept”, i risultati tradiscono le aspettative perche è venuta a mancare la sostenibilità”. 
Riguardo i due progetti affrontati da Palladino, l’illuminazione del Duomo di Milano e della Chiesa di Sesto San Giovanni di Cino Zucchi, il professore racconta alla rivista Luce come sia stato necessario guardare alle strutture nella doppia di funzione di luoghi di culto e di monumenti. “Nel caso del Duomo di Milano l’obiettivo principale era mostrare la complessità costruttiva e le caratteristiche di un’architettura maestosa e ancora viva. Utilizzando tecnologie avanzate è possibile gestire l’illuminazione per funzioni religiose ed eventi particolari: accendere, spegnere o regolare i circa 900 proiettori installati, semplicemente sfiorando delle icone su un tablet”. 
Per Palladino è però il progetto illuminotecnico del Museo Poldi Pezzoli il più completo e sofisticato mai affrontato: si tratta di una casa museo nella quale coesistono molte diverse situazioni espositive oggi considerato una pietra miliare nell’illuminazione museale a Led. 
“La luce è materiale di creazione, il più eterno e universale – conclude - progettare la luce significa stabilire un rapporto tra uomo e ambiente attraverso la definizione di scene fatte di luci e ombre. Comunicare stati d’animo, sensazioni, emozioni: per rendere possibile tutto ciò il progettista deve modellare un agente fisico e lo fa usando un linguaggio riconducibile al suo pensiero e alla sua cultura”.

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