SIMES, l'architettura in simbiosi con l'uomo e l'ambiente
03/07/2025Per l'agenzia I Talamona, la luce è più di un elemento tecnico. È un linguaggio progettuale, una forma di cura, uno strumento che costruisce emozioni e benessere. L’illuminazione – quando è pensata, studiata e vissuta – diventa la chiave per uno spazio abitabile, armonico, sostenibile.
È in questa direzione che si muove da sempre il lavoro dell’Agenzia: offrire soluzioni illuminotecniche complete per interni ed esterni, supportando progettisti e clienti con documentazione personalizzata, informazioni tecniche puntuali e un'assistenza progettuale qualificata. Rappresentare aziende primarie del settore non è solo una scelta commerciale, ma un impegno culturale: selezionare realtà che condividano la stessa visione di luce come valore, e non come semplice funzione.
Tra queste realtà, Simes occupa un ruolo centrale. E proprio attraverso il dialogo con Giovanni Traverso – architetto e co-fondatore dello studio Traverso-Vighy – emergono con forza i valori condivisi: attenzione all’ambiente, rispetto del contesto, innovazione consapevole.
Simes e Giovanni Traverso: la luce come principio etico
Nei progetti firmati dallo studio Traverso-Vighy, la luce non è un elemento decorativo o accessorio. È una componente progettuale fin dall’inizio. È parte dell’anima dell’architettura. Un pensiero che trova pieno riscontro nella filosofia di Simes, che da anni lavora affinché la luce artificiale possa dialogare con quella naturale, senza mai sostituirla, ma esaltandone le qualità.Traverso parla di architettura reversibile, costruita per pezzi, con materiali locali e tecniche evolute ma a basso impatto.
In questo equilibrio sofisticato, la luce – grazie anche alla tecnologia LED e ai sistemi di controllo avanzati – diventa uno strumento di relazione, non di dominazione. Uno strumento che segue, interpreta, modula i ritmi della natura e dell’essere umano.
Luce per il benessere: un nuovo paradigma
Uno dei concetti chiave condivisi da Traverso e da un’azienda come Simes è il bisogno urgente di recuperare la connessione tra l’uomo e i cicli della luce naturale. Non si tratta più solo di illuminare, ma di progettare per il benessere, costruire ambienti dove la luce accompagni e non aggredisca, dove si misuri non in lumen ma in qualità percettiva e armonia.
Per Italamona, promuovere questa cultura della luce significa abbracciare una nuova responsabilità: diventare ponte tra l’innovazione dei brand e la consapevolezza dei progettisti. Fornire supporto tecnico, sì, ma anche diffondere un nuovo modo di pensare la luce, centrato sull’esperienza umana e sul rispetto del contesto.
Contesto, equilibrio, durata: i pilastri di una luce sostenibile
Secondo Traverso, il contesto è la prima forma di progetto. È l’esposizione solare, i venti, le ombre naturali a determinare l’architettura. La luce artificiale non deve cancellare queste forze, ma integrarsi con esse. In questo senso, le soluzioni Simes si inseriscono con naturalezza nel pensiero dello studio: prodotti efficienti, ma soprattutto pensati per essere parte del paesaggio, non dominatori.
La collaborazione tra realtà come Simes e studi come Traverso-Vighy diventa allora modello di riferimento. Un modello che Italamona sostiene e diffonde, credendo nella forza di una filiera fatta di aziende, tecnici e progettisti capaci di usare la tecnologia non per fare "più luce", ma la luce giusta. Quella che rispetta il cielo, gli ecosistemi, gli occhi.
La luce come materia viva
“Con la luce si può costruire uno spazio. Senza luce, lo spazio non esiste.”Questa frase di Giovanni Traverso racchiude l’essenza della nostra missione. Perché lavorare con la luce significa immaginare lo spazio in modo nuovo, significa prendersi cura di chi lo abita. Ed è in questo percorso che Italamona continuerà a investire e a credere: portare valore nei progetti attraverso una cultura della luce profonda, professionale, evoluta.